Il nostro posizionamento: la prudenza è d’obbligo

Nonostante una distensione sia nel conflitto commerciale con Washington che sui mercati finanziari, i dazi sulle importazioni rimangono elevati e negli Stati Uniti minacciano di far risalire l’inflazione e di frenare la crescita. Manteniamo pertanto un posizionamento cauto.

Sebbene si siano compiuti dei progressi nei negoziati, bisogna attendersi un aumento dei dazi sulle importazioni rispetto a quelli in vigore prima dell’insediamento di Trump.

Dopo la minacciata introduzione di dazi punitivi, i mercati finanziari hanno subito perdite significative. Lo scorso mese, tuttavia, c’è stata un’inversione di tendenza dopo l’inattesa sospensione dei dazi per 90 giorni, con una decisa ripresa soprattutto in Europa. Nel frattempo, i mercati azionari europei si sono nuovamente avvicinati ai livelli record, registrando un netto rialzo su base annua. Anche negli Stati Uniti hanno registrato segno positivo, sebbene in misura minore. A livello mondiale la ripresa è stata trainata soprattutto dalla speranza di una distensione nel conflitto commerciale con gli Stati Uniti.

Aumento dei dazi sulle importazioni nonostante i progressi nel conflitto commerciale

Infatti, il governo americano ha recentemente comunicato i primi progressi nei negoziati relativi al conflitto commerciale, con l’annuncio di un accordo con la Gran Bretagna e l’avvio dei primi colloqui anche con la Cina. Tuttavia, i dettagli trapelati indicano che questi sviluppi non possono essere considerati un successo decisivo contro i dazi punitivi. Sebbene la Gran Bretagna sia riuscita a ottenere una riduzione per automobili e acciaio, il Paese rimane comunque gravato da dazi punitivi pari a circa il 10%. Anche tra gli Stati Uniti e la Cina si è assistito a un avvicinamento ed entrambe le parti si sono dichiarate disposte a ridurre i dazi reciproci del 115%. Tuttavia, rimangono in vigore tariffe del 30% sulle esportazioni cinesi e del 10% sui prodotti statunitensi. Nonostante i progressi compiuti nei negoziati, è lecito attendersi in generale un netto aumento dei dazi sulle importazioni rispetto a quelli in vigore prima dell’insediamento di Trump.

Persiste lo scetticismo nei confronti del mercato azionario statunitense

I dazi e l’incertezza legata al conflitto commerciale continuano quindi a pesare sulle proiezioni congiunturali negli Stati Uniti. Anche se, grazie ai nuovi accordi commerciali, si riuscissero a scongiurare i timori peggiori, il contesto generale rimane caratterizzato da una forte incertezza. Se a questo si aggiunge il calo della fiducia dei consumatori, il quadro congiunturale americano appare piuttosto cupo. I dati più recenti sulla crescita economica negli Stati Uniti nel primo trimestre dimostrano che i consumi privati hanno già perso slancio. Il contributo dei consumi si è dimezzato rispetto ai trimestri precedenti, nonostante i consumatori abbiano probabilmente anticipato gli acquisti in vista dell’imminente aumento dei dazi. Inoltre, nei prossimi mesi i dazi sulle importazioni potrebbero esercitare una pressione sui margini di molte imprese. In questo contesto, la recente ripresa sui mercati azionari statunitensi non sembra destinata a durare.

Una preferenza per i valori intrinseci

L’aumento dei dazi sulle importazioni minaccia di far risalire anche i tassi di inflazione negli Stati Uniti. Jerome Powell, presidente della banca centrale statunitense, dopo la seduta di politica monetaria tenutasi a maggio ha ammesso che i rischi di un nuovo aumento dell’inflazione sono elevati. La politica monetaria dovrebbe quindi rimanere restrittiva più a lungo e le speranze di un rapido sostegno si sono nuovamente allontanate. Continuiamo quindi a puntare su valori intrinseci meno sensibili agli interessi e a sottoponderare il mercato americano. A integrazione del nostro posizionamento cauto, manteniamo la sovraponderazione dello yen giapponese e continuiamo a privilegiare i fondi immobiliari svizzeri quotati in borsa, poco influenzati dal conflitto commerciale.

Evoluzione del valore delle classi d’investimento

Valute1 mese in CHFYTD in CHF1 mese in VL YTD in VL
Valute
EUR
1 mese in CHF
0,1%
YTD in CHF

–0,7%

1 mese in VL
0,1%
YTD in VL
–0,7%
Valute
USD
1 mese in CHF
–2,6%
YTD in CHF
–8,5%
1 mese in VL
–2,6%
YTD in VL
–8,5%
Valute
JPY
1 mese in CHF
–2,0%
YTD in CHF
–1,1%
1 mese in VL
–2,0%
YTD in VL
–1,1%
Azioni1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Azioni
Svizzera
1 mese in CHF
8,5%
YTD in CHF
6,6%
1 mese in VL

8,5%

YTD in VL
6,6%
Azioni
Mondo
1 mese in CHF
11,2%
YTD in CHF
–8,0%
1 mese in VL
14,1%
YTD in VL
0,5%
Azioni
Stati Uniti
1 mese in CHF
11,1%
YTD in CHF
–11,6%
1 mese in VL
14,0%
YTD in VL
–3,4%
Azioni
Zona euro
1 mese in CHF
12,3%
YTD in CHF
9,8%
1 mese in VL
12,3%
YTD in VL
10,6%
Azioni
Gran Bretagna
1 mese in CHF
9,3%
YTD in CHF
2,7%
1 mese in VL
8,0%
YTD in VL
5,9%
Azioni
Giappone
1 mese in CHF
9,1%
YTD in CHF
–4,0%
1 mese in VL
11,4%
YTD in VL
–2,9%
Azioni
Paesi emergenti
1 mese in CHF
10,4%
YTD in CHF
–2,7%
1 mese in VL
13,3%
YTD in VL
6,3%
Obbligazioni1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Obbligazioni
Svizzera
1 mese in CHF
1,6%
YTD in CHF
0,4%
1 mese in VL

1,6%

YTD in VL
0,4%
Obbligazioni
Mondo
1 mese in CHF
–0,7%
YTD in CHF
–4,1%
1 mese in VL
1,9%
YTD in VL
4,7%
Obbligazioni
Paesi emergenti
1 mese in CHF
–0,2%
YTD in CHF
–6,6%
1 mese in VL
2,4%
YTD in VL
2,1%
Investimenti alternativi1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Investimenti alternativi
Immobili Svizzera
1 mese in CHF
3,1%
YTD in CHF
2,3%
1 mese in VL

3,1%

YTD in VL
2,3%
Investimenti alternativi
Oro
1 mese in CHF
8,3%
YTD in CHF
17,6%
1 mese in VL
11,2%
YTD in VL
28,5%

Il nostro posizionamento focus Svizzera

LiquiditàVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Liquidità
CHF
Vecchia TAA
1,0%
Nuova TAA
1,0%
Posizionamento
Neutrale
Liquidità
Mercato monetario CHF
Vecchia TAA
1,0%
Nuova TAA
1,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Liquidità
Mercato monetario JPY
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Liquidità
Totale
Vecchia TAA
4,0%
Nuova TAA
4,0%
Posizionamento
Sottoponderazione
Azioni
Vecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Azioni
Svizzera
Vecchia TAA
23,0%
Nuova TAA
23,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Stati Uniti
Vecchia TAA
8,0%
Nuova TAA
8,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Azioni
Zona euro
Vecchia TAA
4,0%
Nuova TAA
4,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Gran Bretagna
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Giappone
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Paesi emergenti escl. Cina
Vecchia TAA
5,0%
Nuova TAA
5,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Cina
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Titoli value globali
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Azioni
Totale
Vecchia TAA
48,0%
Nuova TAA
48,0%
Posizionamento
Sottoponderazione
ObbligazioniVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Obbligazioni
Svizzera
Vecchia TAA
17,0%
Nuova TAA
17,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Mondo
Vecchia TAA
10,0%
Nuova TAA
10,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Paesi emergenti
Vecchia TAA
6,0%
Nuova TAA
6,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Titoli di stato statunitensi 
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Obbligazioni
Totale
Vecchia TAA
35,0%
Nuova TAA
35,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativiVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Investimenti alternativi
Immobili Svizzera
Vecchia TAA
8,0%
Nuova TAA
8,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativi
Oro
Vecchia TAA
5,0%
Nuova TAA
5,0%
Posizionamento
Neutrale
Investimenti alternativi
Totale
Vecchia TAA
13,0%
Nuova TAA
13,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
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