Il nostro posizionamento: mercati finanziari troppo ottimisti

I mercati finanziari continuano a mostrarsi fiduciosi, tanto che la controversia commerciale con gli Stati Uniti è passata in secondo piano. Valutiamo questo sviluppo con cautela e manteniamo il nostro posizionamento difensivo.

Né prodotti più costosi, con una corrispondente pressione inflazionistica al rialzo, né margini in calo sono segnali positivi per i mercati finanziari.

Prosegue l’ottimismo sui mercati finanziari. Nelle scorse settimane i mercati azionari, in particolare quello statunitense, hanno confermato la loro tendenza al rialzo, trainati soprattutto dai titoli tecnologici che erano sotto pressione da inizio anno. Il mese scorso i «magnifici sette» hanno registrato utili sui corsi di oltre il 6%.  I mercati azionari statunitensi hanno quindi ormai recuperato quasi del tutto le perdite di inizio aprile avvicinandosi nuovamente ai massimi storici di febbraio. Questo sviluppo è in netto contrasto con il perdurare della controversia commerciale con gli Stati Uniti e con la difficile situazione geopolitica. Finora né la scadenza del termine per i dazi doganali né le incertezze di politica interna ed estera sono riuscite a gravare in modo duraturo sui mercati americani.

Azioni statunitensi: manteniamo la cautela

Continuiamo a guardare all’attuale andamento del mercato con scetticismo. La fiducia dei consumatori, molto importanti per l’economia statunitense, è sotto alla media, il che offusca le prospettive economiche. Inoltre, nonostante la sospensione dei dazi reciproci, da aprile sono in vigore dazi di base generalizzati del 10%. Per le importazioni dalla Cina e per determinati prodotti come l’alluminio e l’acciaio i dazi sono ancora più elevati. Di conseguenza, prima o poi i costi di produzione delle aziende americane sono destinati ad aumentare notevolmente, con conseguenti ripercussioni sui prezzi al consumo, sui margini aziendali o su entrambi. Né la spinta inflazionistica che ne deriverebbe né il calo dei margini di guadagno sono positivi per i mercati finanziari, motivo per cui manteniamo la nostra sottoponderazione del mercato azionario statunitense.

Maggiore potenziale di ribasso per gli interessi sul mercato dei capitali statunitense

Sui mercati obbligazionari, invece, continuiamo a intravedere del potenziale per quanto riguarda le obbligazioni di stato statunitensi. Sebbene il progetto di legge del presidente Trump, il cosiddetto «Big Beautiful Bill», abbia causato in un primo momento agitazione in relazione alla situazione di bilancio degli Stati Uniti, facendo salire gli interessi sul mercato dei capitali, tale aumento è stato tuttavia di breve durata e gli interessi sono tornati rapidamente ai livelli osservati nel corso del mese. Determinante in tal senso è stato probabilmente il controverso dibattito in seno al Senato degli Stati Uniti. D’altro canto, il progetto consiste essenzialmente in una proroga delle agevolazioni fiscali esistenti, il che non migliora l’attuale situazione finanziaria del Paese, ma nemmeno la peggiora troppo. In questo scenario continuiamo a intravedere un maggiore potenziale di ribasso che di rialzo per gli interessi sul mercato dei capitali statunitense e continuiamo a sovraponderare i titoli di stato USA.

Mercato monetario e yen giapponese meno interessanti

Guardando al mercato obbligazionario svizzero, nel frattempo siamo tornati a una situazione di tassi d’interesse bassi. Per quanto riguarda gli investimenti sul mercato monetario si rischiano addirittura rendimenti negativi. Abbiamo pertanto deciso di spostare nuovamente le nostre posizioni dal mercato monetario verso la liquidità. Anche lo yen giapponese risulta ora meno interessante. Nonostante permanga una netta sottovalutazione, il momentum ha subito un sensibile rallentamento. Al contempo, in Giappone stanno aumentando i rischi: l’aumento dell’inflazione spinge la politica monetaria ad alzare i tassi d’interesse, un passo che, a fronte dell’elevato debito pubblico, presenta notevoli rischi. Date tali premesse, mettiamo fine alla nostra sovraponderazione dello yen giapponese.

Evoluzione del valore delle classi d’investimento

Valute1 mese in CHFYTD in CHF1 mese in VL YTD in VL
Valute
EUR
1 mese in CHF
0,4%
YTD in CHF

0,1%

1 mese in VL
0,4%
YTD in VL
0,1%
Valute
USD
1 mese in CHF
–3,9%
YTD in CHF
–10,5%
1 mese in VL
–3,9%
YTD in VL
–10,5%
Valute
JPY
1 mese in CHF
–0,5%
YTD in CHF
–1,9%
1 mese in VL
–0,5%
YTD in VL
–1,9%
Azioni1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Azioni
Svizzera
1 mese in CHF
1,7%
YTD in CHF
9,9%
1 mese in VL

1,7%

YTD in VL
9,9%
Azioni
Mondo
1 mese in CHF
0,1%
YTD in CHF
–4,1%
1 mese in VL
4,2%
YTD in VL
7,2%
Azioni
Stati Uniti
1 mese in CHF
–0,5%
YTD in CHF
–7,6%
1 mese in VL
3,6%
YTD in VL
3,3%
Azioni
Zona euro
1 mese in CHF
1,1%
YTD in CHF
13,7%
1 mese in VL
0,8%
YTD in VL
13,6%
Azioni
Gran Bretagna
1 mese in CHF
2,6%
YTD in CHF
7,4%
1 mese in VL
3,5%
YTD in VL
10,6%
Azioni
Giappone
1 mese in CHF
0,9%
YTD in CHF
–2,0%
1 mese in VL
1,4%
YTD in VL
0,0%
Azioni
Paesi emergenti
1 mese in CHF
–0,1%
YTD in CHF
1,3%
1 mese in VL
3,9%
YTD in VL
13,2%
Obbligazioni1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Obbligazioni
Svizzera
1 mese in CHF
0,7%
YTD in CHF
0,6%
1 mese in VL

0,7%

YTD in VL
0,6%
Obbligazioni
Mondo
1 mese in CHF
–1,4%
YTD in CHF
–4,8%
1 mese in VL
2,6%
YTD in VL
6,4%
Obbligazioni
Paesi emergenti
1 mese in CHF
–2,1%
YTD in CHF
–6,6%
1 mese in VL
1,9%
YTD in VL
4,4%
Investimenti alternativi1 mese in CHFYTD in CHF
1 mese in VL YTD in VL
Investimenti alternativi
Immobili Svizzera
1 mese in CHF
3,5%
YTD in CHF
5,0%
1 mese in VL

3,5%

YTD in VL
5,0%
Investimenti alternativi
Oro
1 mese in CHF
0,7%
YTD in CHF
16,3%
1 mese in VL
4,8%
YTD in VL
30,0%

Il nostro posizionamento focus Svizzera

LiquiditàVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Liquidità
CHF
Vecchia TAA
1,0%
Nuova TAA
4,0%
Posizionamento

Forte sovraponderazione

Liquidità
Mercato monetario CHF
Vecchia TAA
1,0%
Nuova TAA
0,0%
Posizionamento

Forte sottoponderazione

Liquidità
Totale
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
4,0%
Posizionamento
Sottoponderazione
Azioni
Vecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Azioni
Svizzera
Vecchia TAA
23,0%
Nuova TAA
23,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Stati Uniti
Vecchia TAA
8,0%
Nuova TAA
8,0%
Posizionamento
Forte sottoponderazione
Azioni
Zona euro
Vecchia TAA
4,0%
Nuova TAA
4,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Gran Bretagna
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Giappone
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Paesi emergenti escl. Cina
Vecchia TAA
5,0%
Nuova TAA
5,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Cina
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Neutrale
Azioni
Titoli value globali
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Azioni
Totale
Vecchia TAA
48,0%
Nuova TAA
48,0%
Posizionamento
Sottoponderazione
ObbligazioniVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Obbligazioni
Svizzera
Vecchia TAA
17,0%
Nuova TAA
17,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Mondo
Vecchia TAA
10,0%
Nuova TAA
10,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Paesi emergenti
Vecchia TAA
6,0%
Nuova TAA
6,0%
Posizionamento
Neutrale
Obbligazioni
Titoli di stato statunitensi 
Vecchia TAA
2,0%
Nuova TAA
2,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Obbligazioni
Totale
Vecchia TAA
35,0%
Nuova TAA
35,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativiVecchia TAA Nuova TAA
Posizionamento
Investimenti alternativi
Immobili Svizzera
Vecchia TAA
8,0%
Nuova TAA
8,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
Investimenti alternativi
Oro
Vecchia TAA
5,0%
Nuova TAA
5,0%
Posizionamento
Neutrale
Investimenti alternativi
Totale
Vecchia TAA
13,0%
Nuova TAA
13,0%
Posizionamento
Sovraponderazione
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